INTEGRAZIONE ALIMENTARE: quanto è importante?

Troppo spesso si utilizza impropriamente la parola integrazione alimentare, senza conoscerne il reale significato, ormai è sulla bocca di tutti sportivi, atleti, semplici appassionati, oltre a qualsiasi venditore che pensa basti aver letto qualche indicazione su un prodotto, o che lui stesso abbia sperimentato qualche risultato o addirittura che gli sia stato consigliato da qualcun altro, tutti si sentono “autorizzati” ad elargire consigli.

SBAGLIATO! Questo è un grave errore.

Partiamo dalle basi, cosa significa dunque “INTEGRARE”?

Significato -

L’etimologia della parola ci dice molto sulla funzione degli integratori alimentari e sulla loro natura, “integrare”, dal latino intĕger, significa compensare una carenza e in questo caso, una carenza nutrizionale.

Gli integratori alimentari sono fonti concentrate di nutrienti (minerali e vitamine) o di altre sostanze con effetto nutrizionale o fisiologico, commercializzati sotto forma di "dose", ad es. pillole, compresse, capsule o liquidi a dosi misurate.

Negli integratori alimentari può essere contenuta un’ampia varietà di sostanze nutritive e di altri ingredienti, tra cui, ma non solo, vitamine, minerali, amminoacidi, acidi grassi essenziali, fibre e varie piante ed estratti di erbe.

Hanno lo scopo di correggere le carenze nutrizionali, mantenere un adeguato apporto di alcuni nutrienti e/o coadiuvare specifiche funzioni fisiologiche. Non sono medicinali e, in quanto tali, non possono esercitare un'azione farmacologica, immunologica o metabolica. Pertanto, il loro uso non ha lo scopo di trattare o prevenire malattie nell’uomo o di modificarne le funzioni fisiologiche.

Tutti devono integrare? -

A prescindere dall’integrazione alimentare, già la semplice modifica delle abitudini nutrizionali può apportare benefici notevoli sulla salute della popolazione. Associando ad essa un corretto e continuo esercizio fisico, risolveremmo gran parte delle malattie cardiovascolari, dislipidemie, ipercolesterolemie, insulino-resistenze, ecc...

Perché allora si può avere bisogno di integratori alimentari anche quando si mangia sano o non si fa sport agonistico o intenso?

Per integrare determinate sostanze fondamentali per l’organismo, l’alimentazione non basta o almeno non sempre.

Facciamo qualche esempio pratico:

- compensare carenze di potassio richiederebbe di mangiare almeno 5 banane al giorno;

- una carenza di amminoacidi potrebbe presupporre il consumo di almeno 2 kg di carne al giorno.

Sarebbe impensabile e controproducente, per questo motivo abbiamo gli integratori alimentari che forniscono l’apporto necessario di questi nutrienti in modo concentrato.

Ci sono poi alcuni sport che espongono chi li pratica ad un consumo maggiore di specifici nutrienti e di conseguenza, richiedono un’apposita e mirata integrazione per compensare le carenze.

C’è da dire che, purtroppo, al giorno d’oggi risulta difficile reperire materie prime di ottima qualità da portare in tavola, ciò comporta un maggior rischio di contaminazione dell’alimento e una già probabile carenza di micro e macronutrienti essenziali per la salute e le necessità metaboliche del soggetto.

Ad oggi ci ritroviamo con sempre meno proprietà nell’alimento consumato, a vantaggio delle proprietà organolettiche accresciute da lavorazioni industriali per rendere il prodotto più appetibile sia al palato che alla vista.

Ecco che, in questo e altri casi, l’integrazione alimentare risulta fondamentale come prevenzione primaria all’insorgenza di spiacevoli deficit nutrizionali che si possono ripercuotere sulla salute.

Conclusioni -

Gli integratori alimentari possono essere di diverso tipo, la scelta del prodotto si basa prima di tutto sulla composizione perché ad ogni nutriente corrisponde uno specifico effetto.

Detto questo, alcuni consigli generali possono valere per l’acquisto di tutti i tipi di integratori, primo fra tutti quello di rivolgersi solo a rivenditori di fiducia e con professionalità comprovata nel settore, senza lasciarsi attirare da prezzi di integratori troppo fuori mercato che potrebbero contenere proteine di dubbia provenienza o consistenti quantità di zucchero a scapito della qualità del prodotto o da pubblicità ad effetto che promettono risultati miracolosi e immediati.

In ambito sportivo l’uso di integratori alimentari non andrebbe né demonizzato né esaltato, questi prodotti possono rappresentare un valido sostegno ad una dieta equilibrata. La scelta non va fatta in modo casuale ma tenendo conto dell’attività sportiva svolta, distinguendo in particolare tra allenamenti di lunga durata e sforzi fisici brevi ma intensi.

Un rivenditore serio e affidabile saprà illustrare le proprietà e informare i consumatori sui possibili rischi collegati all’assunzione non corretta di integratori, così come l’acquisto, anche l’assunzione degli integratori alimentari va fatta in maniera scrupolosa, attenendosi alle indicazioni del prodotto e alla scheda tecnica.

Se infatti si sceglie l’integratore più indicato ma lo si assume in modo errato, l’effetto sarà nullo o addirittura paradossalmente controproducente. È vero che non serve prescrizione medica ma ciò non toglie che un rivenditore serio vi consiglierà comunque di sentire sempre il parere di uno specialista e di evitare il fai da te.

Ulteriore informazione: Nell'UE gli integratori alimentari sono disciplinati come gli alimenti. Un corpus legislativo armonizzato disciplina le vitamine e i minerali nonché le sostanze utilizzate come loro fonti, che possono essere impiegate nella produzione di integratori alimentari. Per gli ingredienti diversi dalle vitamine e dai minerali, la Commissione europea ha stabilito norme armonizzate per proteggere i consumatori da potenziali rischi per la salute e gestisce un elenco di sostanze note per o sospettate di avere effetti nocivi sulla salute, e il cui uso è quindi sottoposto a limitazioni.